san_giovanni_baggista

L’Oratorio di San Giovanni Battista

L’Oratorio di San Giovanni Battista, come le Case Pedrazzini, la chiesa della Madonna Addolorata, la Via Crucis, la chiesa di San Bernardo, fa parte dei beni culturali da proteggere e conservare.

La struttura fu eretta dal fondatore Giovanni Battista Pedrazzini I nel 1749 in onore del suo Santo patrono. Poco dopo fu costruita la casa adiacente all’Oratorio (parte del palazzo distrutto a causa degli spostamenti della frana) che venne chiamata Ca’ di Canonic poiché era abitata dai canonici dell’Oratorio.

Il legame tra i discendenti di Giovanni Battista Pedrazzini I e l’Oratorio andò perso con il tempo a causa delle difficoltà sorte con altri rami di famiglia. I nuovi ereditieri infatti non adempivano più una delle condizioni più importanti poste dal fondatore, ossia quella di avere il domicilio a Campo. Questi emigrarono difatti all’estero, più precisamente in Inghilterra, dove tuttora vivono i discendenti. La gestione dell’Oratorio è passata quindi a dei rappresentanti che vivevano nella regione di Campo.

Solo negli ultimi decenni si è trovata una soluzione riguardo alla proprietà dell’Oratorio, ossia quella di costituire una Fondazione con un suo statuto. Il 26 marzo 2002 si è quindi creata la Fondazione Ecclesiastica denominata “Fondazione Oratorio San Giovanni Battista in Campo Vallemaggia già juspatronato Pedrazzini”.

L’Oratorio è composto da un presbiterio particolarmente dorato e decorato, principalmente sulla volta e sulla parete retrostante all’altare, dagli affreschi del famoso pittore Borgnis.

Il soffitto è stato invece affrescato dal Pedrazzi qualche epoca successiva. Le pareti sono ornate da lesene con pitture in finto marmo. La porta d’entrata si trova sotto l’arco tra l’Oratorio e il Palazzo (casa del fondatore) ed è caratterizzata da una cornice di beola con incise le iniziali del fondatore e la data di costruzione. Sopra la porta si trova inoltre lo stemma di famiglia affrescato.

L’Oratorio non ha subito dei cambiamenti importanti nel corso dei secoli. All’inizio del ventunesimo secolo sono stati svolti solo dei lavori di restauri.

Le pareti imbevute di umidità, il cedimento della pavimentazione, dovuto al franamento del terreno, il campanile pericolante hanno infatti costretto un intervento di ristrutturazione per rimettere a nuovo l’edificio religioso